“L’Italia è una Repubblica Democratica fondata sul lavoro.” [Costituzione della Repubblica Italiana – Art. 1].
Il lavoro non è solo sostentamento, reddito, benessere.
Il lavoro è dignità, realizzazione, gratificazione; spesso, soprattutto in un paese come il nostro, è passione, creatività, innovazione.
Se il lavoro è fondamento di uno Stato, è un bene da tutelare, con tutte le forze e in tutte le sue forme: dalle più umili alle più virtuose, dal lavoro manuale a quello intellettuale, dal lavoro subordinato al fare impresa.
Una organizzazione è come un grosso iceberg, tenuto a galla da una parte sommersa non visibile, ma essenziale.
Occuparsi di salute e sicurezza significa proteggere il lavoro stesso e con esso il proprio capitale più prezioso: il capitale umano. Una azienda che opera in modo rigoroso dal punto di vista della salute e della sicurezza sul lavoro ha stipulato una importante “assicurazione” sulla propria struttura, sulla propria esperienza, sul proprio know-how.
Si garantisce contro sgradevoli sanzioni.
Evita inutili perdite di tempo e denaro legate ad infortuni e malattie professionali.
Previene rischi importanti per il management sotto il profilo penale.
Ha un inevitabile feedback positivo da parte delle persone che in essa operano.
L’evoluzione normativa a livello nazionale ma prima ancora comunitario da un lato, gli enormi passi avanti compiuti nei settori della tecnologia dal dopoguerra ad oggi, hanno modificato profondamente il modo di lavorare di artigiani e aziende di ogni dimensione.
Condizio sine qua non per qualunque impresa è quindi quella di riuscire a sviluppare un sistema interno di gestione di tutte le attività di supporto (quali quelle inerenti la sicurezza) il più possibile “snello” (non a caso sempre più noti sono i principi del lean thinking e della lean production), che tolga meno risorse possibili alle proprie attività e al tempo stesso consenta di allinearsi dal punto di vista normativo e operare in modo da massimizzare la propria efficienza.
Spesso importanti miglioramenti possono essere raggiunti con pochi interventi e spese contenute.
Per le aziende più virtuose possono essere perseguiti anche benefici economici quali riduzione del tasso assicurativo e contributi.
La grande crisi che, scoppiata inizialmente in ambito finanziario nel 2008, ha travolto l’economia reale attraversando tutti i settori, oggi più che mai, chiede a tutti uno sforzo ed un impegno notevole di ripresa e accelera la necessità di un “passaggio generazionale”, un mutamento profondo di visione e di prospettiva, anche (in molti casi) sotto il profilo organizzativo interno e di gestione delle risorse e dei beni che rappresentano il prezioso patrimonio aziendale.
Operare con un sistema solido e conforme sotto il profilo della salute e della sicurezza non può quindi più essere considerato un obiettivo, una “possibilità”, significa “mettere in cassaforte” il proprio patrimonio di risorse umane e strumentali, di processi produttivi, di tempo; di deve acquisire la sua natura di condizione essenziale per la realizzazione di solide fondamenta su cui sviluppare il proprio business.
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